domenica 26 gennaio 2014

Sabbia

A volte vorrei  essere sabbia,
per scorrere tra le tue dita,

vorrei  essere la  renella  che scorre nella clessidra del tuo tempo,
sabbia adagiata,  trattenuta sulla tua pelle, memoria di passi inquieti.

Arenile dove si  accavallano le onde per poi scomparire tra i tuoi piedi,
granelli traslucidi che invano resistono alla risacca e
trascinati s’infilano negli anfratti della scogliera del tuo seno

vorrei essere là dove distesa  ti lasci baciare dal sole
svegliata dai gabbiani che nell'aria annunciano la libertà

allora, la mano raccoglie una manciata di rena 
la lascia cadere disegnando una figura umana mentre 
il tuo sospiro soffia dentro la mia bocca
ridestandomi dal mondo minerale 
per rinascere carnale quando il giorno finisce

Al mattino al risveglio non sono sabbia e neppure carne 
sono solo il vento che accarezza le tue guance

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