lunedì 31 marzo 2014

Haiku sul gelso


Il gelso brucia
memorie in cenere
nel silenzio buio

foglie di gelso
nutrimento per bachi
vestiti di seta

foglie di fuoco
adornano il gelso
nell'ultimo dì

in primavera
il vecchio gelso di
verde non vestirà

giovedì 27 marzo 2014

Miiiiii... compare

Sorpresa mi colse quando lessi le tue parole,
ritrovarsi non mi fu abbastanza
a divinare il breve tempo concesso.

Cercarti fu come inseguire l’indimenticabile,
quello che alberga silente nella memoria,
affiorato non per caso,
apparenti coincidenze
per un saluto quello inaspettato,
l'addio, sulla fine del tuo volo
arrivata troppo presto.

Adesso chissà dove sei amico mio.
Quello che ritrovo dentro me
sono ricordevoli moti di simpatia
quel qualcosa che mi hai lasciato,
insieme all’ironia e all’ottimismo
disegnato sul tuo viso.

Disperso nel ricordo
vago in mezzo allo stretto per quelle vie
profumate dal mare
dove camminavamo con passi inutili
leggendo il futuro nel volo dei gabbiani

Ancora due passi nella tua città
mi donavi disponibilità
oltre quello spazio pieno d’amicizia,
ormai vuoto e non più colmabile.

A volte, il tuo spirito ritorna
a sussurrarmi l’eco del ricordo
depositato dentro me

mercoledì 26 marzo 2014

il pesco di rosa vestito
















Solo pochi giorni fa era primavera
oggi è un’attesa che ritorni
intanto gli alberelli
indossano i vestiti della festa
aspettando il ritorno della tiepida stagione
nell’attesa tuffiamo gli occhi nei loro colori
e inspiriamo le avvolgenti fragranze
mentre i cinguettii riempiono il silenzio

lunedì 24 marzo 2014

quasi primavera















Nel parco la primavera t’accoglie
si notano narcisi, pruni vestiti di bianco e campi tinteggiati di verde.
Solitaria, la selvaggia Maonia di giallo illumina gli spogli cespugli.

E le pervinche,
le loro sfumature viola sui tappeti di foglie incantano.
No, non vi è dubbio alcuno, le bellezze escono prorompenti
con luminose magnificienze per l’occhio cercante
cullato e nutrito dall’aria carica di canti e profumi.

Oggi tutto viene turbato, sferzato dal vento
che urla tempesta fra i rami sopraffatti nelle sue danze
la pineta racconta la collera tra il cielo e la pianura
della deturpante e vile mano dell’uomo

La pioggia pesante taglia l’aria al visitatore
lui piuttosto che vento vuole essere foglia
e camminare solitario tra Dio e il tempo
nutrito di speranze che la primavera porterà in sé

venerdì 21 marzo 2014

Un giorno mi son perso...

Poi un giorno mi sono perso pensando ai tuoi occhi
passi  leggeri mi spinsero verso il tuo cuore
t’incontrai  vestita e profumata di fiori
ti ho amato nuda avvolta dal vento
distesi  febbrili sul prato seguivamo il gioco delle nuvole
la felicità arrivò in uno zefiro ad accarezzarci il viso
guardante  con cuor leggero verso il futuro
viviamo ancora là in quell’istante dove il ricordo alberga
oggi  forti come allora nei cuori colmi d'amore e di piacere 

giovedì 20 marzo 2014

cosa ti aspetta la mattina

Forme aliene di rugiada,
posate sul parabrezza,
aspettano trepidanti
il passo del tergivetro
per riunirsi in un rivolo che scorre
cadente verso terra
nel silenzio del muto risveglio

martedì 18 marzo 2014

Luna piena

Piena di luce
magnifica osservi
sussurri le storie
per un lieto riposo

un fascio platinato
lasci scendere su noi
perchè la tua bellezza
non turbi quella delle stelle

venerdì 14 marzo 2014

Una viola

Il tuo vagito squarciò l’attesa
riempì il mio cuore prima delle mie braccia
mi accompagnò fino al tuo grembo dove ti quietasti.
Nella tua culla le viole intimidite
rilasciavano il profumo della primavera
l’arrivo inquieto si diffuse in ogni angolo
La tua voce adesso vibra più d’allora
 in profondità si espande fino alle stelle
sulle tue note viaggiamo felici
un treno che raccoglie e rilascia emozioni.
Posso sostenere il tuo viaggio,
nutrire la tua vita
per camminare sulla strada prescelta
sarò quella pietra dove tu vorrai sederti
ad ascoltare il suono del vento,
e trovare in te il coraggio per continuare a salire.

giovedì 13 marzo 2014

Il riflesso dell'infinito

Una sera d'inverno m'innamorai,
perchè proprio non ebbi la forza per resistere.
Il  tuo sguardo, mi stava dissociando dalla realtà,
mi eclissai sospeso tra il giorno e la sera
le tue labbra spensero l’ardore
entrando nelle coltri della notte.
Non sei solo il mio alfa,
non sei solo il mio omega,
sei la forza che unisce i due punti 
amore e passione nascosti nell'alone dell'infinito.
Nel mezzo, la fantasia illimitata ci lascia le redini della notte
Artur mi guiderà col suo carro per raggiungerti,
mia stella polare,
per non perdermi più nella notte.
Aspetterò il ritorno della luna,  
nei tuoi occhi troverò  il riflesso dell'infinito,
non so quanto sia grande
so soltanto che lo voglio scoprire insieme a te

martedì 4 marzo 2014

Morire di fragilità

Quanta tristezza per morire di fragilità.
Lacrime amare ingoiate tra singhiozzi spezzati, 
lacrime, un concentrato di disperazione, 
sgorgate sotto la pressa di due sillabe di responsabilità.

Una vittima di sistema, 
un vaso di terracotta svuotato
tra tanti di falso acciaio 
non più mattoni della società 
ma frantumi dalla società 
senza un nuovo uso 
scarti difficili da smaltire
impastati come malta dalla vita 
e lasciati indurire deformi.

Il peso non l’hai potuto sopportare,
ti ha schiacciato l’impotenza,
morire nella solitudine in quella fragilità, 
spesso sorgente di sensibilità. 

Non è poi così difficile cadere, 
percorriamo strade sul vuoto, 
costruiamo futuro mentre qualcuno scava il terreno, 
a nostra insaputa. 

Rimaniamo soli mentre precipitiamo,
senza forza neppure per aggrapparci alla vita 

Ecco,
morire di fragilità 
accade accanto a noi 
nel silenzio amaro dell’impotenza.

sabato 1 marzo 2014

Il tuo ricordo

Esiste un silenzio fatto di ricordi,
ricordi che ci accompagnano,
specialmente in quei giorni legati con l’eternità.
Mi piace raccontare di te, di noi 
adesso che sei un angelo,
posato sulla mia spalla.
Leggero volasti via in una notte silente,
solitario, in quella solitudine tua fedele compagna di vita.
Mi consola pensare che i tuoi occhi
passarono dal sonno terreno
a quello eterno, senza l’ultimo battito di ciglia.
Quando ti raggiunsi ormai eri solo aria
la crisalide ormai vuota giaceva serena.
Ritorni spesso, il tuo ricordo mi accarezza i capelli ormai grigi 
 avvolto nel tuo sorriso, quel sorriso che regalavi spesso.
Sento nei  sussurri le tue parole
pacenzia mi dicevi spesso
mi suggerivi "devi avere pacenzia" per accettare i doni aspri della vita.
Quel tuo sguardo compassionevole,
lo sento osservarmi in silenzio.
Adesso, vai nel campo del Signore con i tuoi segugi,
senti il profumo dei fiori che circondano i tuoi passi,
in quel campo voglio ritrovare il tuo sorriso e
il tuo abbraccio.
Vieni ancora a trovarmi nei miei sogni.

Il tempo fugge

Oggi il tempo fugge
più veloce di altre
non trovo le parole,
mi scivolano
via dalle dita
senza lasciare traccia
nel silenzio di un sequenza priva di suoni.
Oggi
come ogni giorno
quando inseguo la felicità
corro ma,
seppur correndo so,
che il ritardo brucerà il tempo
e l'aria pesante e ansimante
nasconderà il piacevole sorriso del mio cuore