venerdì 20 giugno 2014

Del mietere il grano

Tra i tuoi denti si sgretola  la spiga e
i chicchi di grano liberi dall’ultimo tegumento
rotolano nella pancia.

Ecco  la mietitrebbia
che macina il campo dorato per farne paglia
e nell’aria libera nuvole di pula e di  polvere
 tagliate dal volo di impavide rondinelle
che al pasto si sono incontrate.

Un profumo di grano trebbiato,
fragranze di memorie arrivano su navicelle del tempo
portate da  molecole invisibili
che attivano sinapsi per ricordi lontani

Flash improvvisi ti centrifugano nel tempo
di quando le stoppie t’insidiavano i calcagni
e correvi nella notte
ascoltando il frinire delle cicale e l’eco delle radio

e l’urlo del goal invase le tenebre
scolpito nella memoria come le mani allegre del Presidente
quella notte che divenne mundial

e i sacchi di grano aspettavano l’indomani

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