venerdì 2 gennaio 2015

Il nuovo anno

In quella ruggine che sfuma
supplica la sera,
al sole di ritornar domani.
Le stelle pigre s'illuminano
e l'ombra dei solitari passi saluta.

Abbandonato sulla panchina parla alla luna
amatemi,  se avete un briciolo di cuore,
non vedete che ho poco tempo,
ho i secondi contati,
son finito,
son vecchio. 

Ed ecco nell’alba arriva il nuovo anno

4 commenti:

  1. Buon anno...che sia ricco di nuove combinazioni di "colori" :)

    ciaoo Vania:)

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    1. lo speriamo sempre! Grazie Vania per la visita.
      A presto
      Francesco

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  2. Si, questo deve essere l'ultimo spasmo d'agonia dell'anno vecchio.
    Amatemi... e pare facile, con quello che ha fatto, in gioventù e in vecchiaia...
    Non mi è piaciuto per niente, per questo l'ho abbandonato volentieri al suo destino; poco da rimpiangere, qualcosa da dimenticare, troppo poco sale nella minestra...
    Adesso vediamo questo nuovo giovane che si è offerto volontario!
    Sai, bisogna invogliarli, i giovani, mettergli la fregola, trasmettergli l'interesse per la vita...
    Premiarli e punirli, insegnargli le buone maniere, ma poi, in fondo, soprattutto, bisogna contare su di loro.
    I giovani sono il futuro, e senza futuro non si vive!
    Bella poesia, Francesco, viva e ben scritta.
    Mi è piaciuta.
    A presto,
    un abbraccio
    Piero

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    1. in effetti l'anno passato ha lasciato diverse ferite, ma non mi sento di condannarlo. L'anno nuovo invece si spera sia migliore ma è un augurio che vale sempre. Quindi crediamoci e lavoriamo per realizzare le nostre aspettative.
      Grazie Piero del tuo commento e ricambio l'abbraccio.
      Un caro saluto
      Francesco

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