Dietro al finestrino
transita il tempo
in senso contrario,
scorre e poi si sperde,
negli angoli risplendono i
fiori brillanti di un liquido vetro
e lastre di cielo si
frantumano al passo
nel fragore del traffico
fanno eco i cinguettii,
ed in quell’aria gelida già
succede qualcosa.
S’anticipa forse la
primavera,
sarai nel crescere dei
giorni che fa breve il mese
o nella leggerezza dell’aria
di un lieve profumo
o nel fermento delle
gemme che preparano il germoglio
di certo sei in quel
gioco antico di una coppia di merli.
quel gioco antico... il più bello.
RispondiEliminaè sempre bello lasciarsi prendere dal gioco...
EliminaGrazie per essere passata da qui!
Già si sente nell'aria dell' attesa, lo sguardo ancora socchiuso della
RispondiEliminaprimavera
Complimenti, Francesco
Piaciuta tantissimo
Abbraccione
Mistral
cara Mistral la tua visita mi lascia una piacevolissimo sapore di poesia condivisa.
EliminaGrazie ricambio l'abbraccio con molto piacere
Francesco
sensazioni anticipatorie belle e condivise
RispondiEliminagrazie Tam, per la visita
EliminaQuando hai scritto il post, cioè ieri, qui, a Roma, era fitto inverno, almeno per il gelido vento che tagliava la faccia mortificando il sole pulito basso e lontano nel cielo.
RispondiEliminaMa io l'ho letto oggi, quando l'anticipo di primavera è arrivato anche qui.
Ho avuto modo di fare una bella passeggiata, stasera, verso il tramonto, prima di tornare a casa dal lavoro.
Era davvero un tempo meraviglioso, il cielo terso, tinto di mille sfumature di cristallo, di fuoco, di acqua turchese.
Sembrava che i rami degli alberi spogli fossero piantati a viva forza nel magma che arrossava la volta e da quelle ferite scaturiva una cortina di luminescenza opalina che avvolgeva le cime dei palazzi...
Ho guardato a lungo quel cielo, mentre camminavo.
L'aria era mite e consentiva di andare avanti senza fatica.
I pensieri hanno vagato liberi e distesi, come lo stormire delle campane.
Ho visto calare lentamente la luce, farsi sera piano piano, ma non incuteva quel senso di angoscia che certi finali di pomeriggio si portano appresso. Anzi, quell'opalescenza così nitida rendeva sereni, mi faceva sentire l'anima libera, pulita, leggera.
Chissà se anche gli altri viandanti avranno avuto sensazioni come le mie...
Tu, con la tua poesia hai parlato anche per me.
Mi fa piacere davvero.
Un saluto e... alla prossima passeggiata.
Piero
Carissimo Piero, le tue passeggiate al tramonto sono meravigliose fotografie, che innesti nel mio giardino, come splendidi fiori che impreziosiscono gli angoli del nostro sguardo. Grazie per la descrizione della serata, i passi di una profonda sensibilità ti portano lontano, tra le sfumature del crepuscolo e il volo leggero della poesia.
EliminaCiao, un grosso abbraccio
Francesco