lunedì 9 febbraio 2015

Anticipo di primavera

Dietro al finestrino transita il tempo
in senso contrario, scorre e poi si sperde,

negli angoli risplendono i fiori brillanti di un liquido vetro
e lastre di cielo si frantumano al passo

nel fragore del traffico fanno eco i cinguettii,
ed in quell’aria gelida già succede qualcosa.

S’anticipa forse la primavera,

sarai nel crescere dei giorni che fa breve il mese
o nella leggerezza dell’aria di un lieve profumo
o nel fermento delle gemme che preparano il germoglio


di certo sei in quel gioco antico di una coppia di merli.

8 commenti:

  1. quel gioco antico... il più bello.

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    1. è sempre bello lasciarsi prendere dal gioco...
      Grazie per essere passata da qui!

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  2. Già si sente nell'aria dell' attesa, lo sguardo ancora socchiuso della
    primavera
    Complimenti, Francesco
    Piaciuta tantissimo
    Abbraccione
    Mistral

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    1. cara Mistral la tua visita mi lascia una piacevolissimo sapore di poesia condivisa.
      Grazie ricambio l'abbraccio con molto piacere
      Francesco

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  3. sensazioni anticipatorie belle e condivise

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  4. Quando hai scritto il post, cioè ieri, qui, a Roma, era fitto inverno, almeno per il gelido vento che tagliava la faccia mortificando il sole pulito basso e lontano nel cielo.
    Ma io l'ho letto oggi, quando l'anticipo di primavera è arrivato anche qui.
    Ho avuto modo di fare una bella passeggiata, stasera, verso il tramonto, prima di tornare a casa dal lavoro.
    Era davvero un tempo meraviglioso, il cielo terso, tinto di mille sfumature di cristallo, di fuoco, di acqua turchese.
    Sembrava che i rami degli alberi spogli fossero piantati a viva forza nel magma che arrossava la volta e da quelle ferite scaturiva una cortina di luminescenza opalina che avvolgeva le cime dei palazzi...
    Ho guardato a lungo quel cielo, mentre camminavo.
    L'aria era mite e consentiva di andare avanti senza fatica.
    I pensieri hanno vagato liberi e distesi, come lo stormire delle campane.
    Ho visto calare lentamente la luce, farsi sera piano piano, ma non incuteva quel senso di angoscia che certi finali di pomeriggio si portano appresso. Anzi, quell'opalescenza così nitida rendeva sereni, mi faceva sentire l'anima libera, pulita, leggera.
    Chissà se anche gli altri viandanti avranno avuto sensazioni come le mie...
    Tu, con la tua poesia hai parlato anche per me.
    Mi fa piacere davvero.
    Un saluto e... alla prossima passeggiata.
    Piero

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    1. Carissimo Piero, le tue passeggiate al tramonto sono meravigliose fotografie, che innesti nel mio giardino, come splendidi fiori che impreziosiscono gli angoli del nostro sguardo. Grazie per la descrizione della serata, i passi di una profonda sensibilità ti portano lontano, tra le sfumature del crepuscolo e il volo leggero della poesia.
      Ciao, un grosso abbraccio
      Francesco

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