sabato 31 dicembre 2016

Il mio sangue

È dalla tua carne
che sgorga il mio sangue
sono la parola
che tu mi hai insegnato
sono il tuo soffio
che respiro amandoti

mercoledì 28 dicembre 2016

Il mare d'inverno


Il mare d'inverno è placido
un immenso raccoglitore
d'emozioni e di partenze
di passioni e di speranze
è un racconto che scorre tra le dita
nel seme salmastro del tempo.
Onde su onde baciano di schiuma
il giaciglio di Venere.

Il mare d'inverno è un ascolto
un regalo col suo profumo di conchiglie
un dialogo intimo
con il suo solitario respiro
è respiro il suo canto profondo
nel suo grido che inonda
nell'abbraccio al lembo turchese
mi ritrovo lontano
dai dolori del mondo

venerdì 23 dicembre 2016

Il mistero d'un sorriso


Sulle note saltellanti
leggeri zampette
portano un cuoricino
color ruggine
e trillano i rami
al suo magnifico canto.
Il pettirosso arriva
per l'inverno a portare
la gioia d'un lieto evento
è il mistero d'un sorriso
di braccia aperte ad accogliere
gli auguri trasmessi col cuore
sulla via di limpida bellezza
senza addobbi speciali
solo la vergine passione
per la poesia quale trionfo
della luce divina sull’uomo.

domenica 4 dicembre 2016

Basta un Si, ma anche un No

Basta un Si, ma anche un No
per dividere un popolo
per tagliare il passato
e spargere incognite al futuro

Basta un Si, ma anche un No
per restare in equilibrio sul nulla
perdere coscienza e speranza
nell'ingrasso che sconvolge la vita

Basta un Si, ma anche un No
per illudersi di cambiare
per illudersi di conservare
si perde tutti nella scelta

Basta un Si, ma anche un No
addio bicameralismo perfetto
addio democrazia imperfetta
addio alla politica garantista
arrivano le urla del populismo

Basta un Si, ma anche un No
siamo ancora qui indecisi
sapendo di contare un niente
e perdere tutti nel male minore

mercoledì 23 novembre 2016

L'incantevole domani

eccomi, arrivo tardi
anche quest’anno
senza versi e senza musica
oggi non ho visto il cielo
la pioggia tamburellava
scroscia ancora adesso
sul davanzale e nelle strade
e un po’ dentro di me.
Non sono pronto
per guardare negli occhi
questo incontenibile scorrere del tempo
ma ascolterò ancora le sue note
e ammirerò i suoi colori
scostando il velo che mi separa
dall'incantevole domani

domenica 20 novembre 2016

Ho raccolto foglie


Ho raccolto foglie
d'ogni forma e colore
le ho pulite con cura
e infilate nelle pagine di un libro
per custodire un anno di memoria
una foglia per ogni foglio
un richiamo per ogni stagione
gemme silenziose dell’inverno
verde tenerezza della primavera
ombra del sole caldo dell'estate
vento colorato dell'autunno
ed è l'amore della terra
che nutre ogni mia sostanza
come leggerissima foglia in volo 

sabato 12 novembre 2016

Il solitario origliere


Io sono uno strano mendicante
Che chiede amore e parole,
sono un solitario emigrante
verso le terre della luce e del sole
Lorenzo Calogero Angelo della mattina

Il solitario origliere riappare tra scaffali
di versi abbandonati e canta poesie alla luna
ritornando a vivere nel cuore dei poeti
Si incontra con gli altri “maledetti”
nella dimensione della poesia
piena di briciole di follia
Un fanciullo d’ispirazione inarrestabile
ignorato dalla fortuna non ebbe allori
sebbene la febbre fluiva intensa
un’emorragia d’inchiostro che colava
nei mille versi impressi sui quaderni
traboccanti di visioni lisergiche e passioni
pagine sudario dell’esistenza di un mendicante
sospeso tra cielo e terra senza amore,
prigioniero del suo mondo fragile
senza complici, né amici.
(Melicuccà era troppo lontano dai salotti)
Nulla rimase a quell’anima solitaria
se non vagolare nell’indifferenza
Chiuso nella sua casa offriva alle parole
la sua vita corteggiando la poesia
fino all’ultimo istante.
Ha lasciato un oceano di versi
vivendo nel vento della follia
Non divenne un uomo tra i tanti
ma un visionario tra illusione e poesia 

mercoledì 9 novembre 2016

Era solo uno scrittore


Il dieci novembre 1995 Ken Saro-Wiwa,
scrittore, intellettuale e attivista politico nigeriano,
un uomo di pace, venne impiccato nel carcere di Port Harcourt
Bussa, bussa ancora nella storia
l’eco della prigione
che trattenne gli ultimi sospiri
Se la morte potesse parlare
quante verità verrebbero svelate…
La libertà è un rettangolo di cielo
una manciata di terra generosa
un racconto, un diario, una poesia,
una lingua, un suono, una casa.
Non si può stare zitti
non basta la gabbia
né le torture, neanche la morte.
Canta ancora la poesia della verità
soffia sulla storia degli Ogoni.
Il popolo chiama la loro guida
la voce sale nel Delta del Niger
depredato e avvelenato
supera il tempo e la polvere
rompe le chiavi della prigione
trasforma bugie in denunce
rabbia in risate
e fucili in parole di silenzio.
Un sogno voleva trasformare il petrolio
in scuole, teatri, in musica e speranza.
In fondo Ken Saro-Wiwa era solo uno scrittore
Mentre la nazionale vinceva
e il popolo festeggiava
il corpo veniva spezzato
ma la voce pacifica quella no,
quella è ancora qui con noi.

mercoledì 26 ottobre 2016

Corridoi umanitari


Cantano lacrime di gioia
gli occhi delle famiglie
stringendosi negli abbracci
dei corridoi umanitari.
C’è un verso nuovo, un percorso
di pace che porta la speranza
su questa nostra terra promessa
rotte sicure per un nuovo approdo
Un programma alternativo alla fuga
una migrazione assistita
che apre opportunità lontane dalle bombe
ancora una volta le risposte
arrivano dai volontari, in questa
società fatta di consumo
di sprechi ed egoismo
che costruisce muri e barricate
mentre altri sanno porgere le mani
e condividere il tempo e il cuore
nella semplicità dei sorrisi 

venerdì 7 ottobre 2016

La stanza del cuore


Dopo tanto tempo
ho ri-acceso la luce
nella stanza del mio cuore
ho trovato un fanciullo
accovacciato in un angolo
non piangeva più
ma aveva gli occhi rossi
ci guardammo un attimo
l’intesa balenò 
nell’accenno d’un sorriso
e lo Spirito mi pervase
con un canto gioioso

domenica 2 ottobre 2016

La guerra negli occhi


quegli occhi ci parlano…
seduti sulle macerie dell’umanità
mentre altri corrono dalla polvere
si nascondono tra i ruderi delle case
cadono sulle strade delle bombe
e sentono i dolori della vita.
Non sanno cosa sia l’infanzia
e il gioco è un risiko barbarico
il teatro di una guerra d’altri
che lascia scheletri di cemento
e visi sporchi di sangue
morsi dalla fame e in fuga dalla morte
hanno la guerra negli occhi
sono occhi bambini che interrogano
chiedendoci il perché di tutto ciò?

giovedì 29 settembre 2016

Tre e trentasei


Venne la pioggia a lavare le pietre
a portare disagio e nuovo dolore
i giorni passano e tremano le ossa
lo sconforto ha lasciato il vuoto al commiato.
Non c’è tempo per la paura
ma lacrime per scavare volti e macerie
Un cronista chiede cosa si è sentito
alle tre e trentasei: -l’urlo della Terra
ci svegliava con voce tellurica
e un ammasso di pietre ritornava alla natura.-
Dio perdonaci se la nostra mano ha violato
la terra che ci hai donato in prestito,
seppelliscici con frammenti
di croce e calcinacci ma lasciaci
uno spiraglio affinchè
possiamo ancora essere salvati.
C’è un prima e un dopo scolpito nel tempo,
un passato che si sgretola
nella sabbia del presente
e parla fisso dai ruderi al futuro.
Si spengono le luci e arriva l’autunno
nelle tende c’è l’attesa desolante
la ferita sanguina nell’impotenza
si progetta lenta la ricostruzione

ecco una scuola per ricominciare

giovedì 22 settembre 2016

Assolo di poesia

per D.R. in occasione
del suo compleanno
I veli dell’alba
hanno i colori delle emozioni
fiocchi di nuvole mutevoli al vento
come gabbiani del sentimento

Nei canti dell’amore
si ascolta l’eco del cuore
e nei sussurri dell’anima
si compongono i versi che il sonno
ha lasciato tra le dita.

Basta un istante…
l’assolo di poesia si espande dagli occhi
all’odore della carta
che assorbe la verità del vivere
quando il poeta attraversa l’infinito

domenica 11 settembre 2016

Dairago paese dei murales



Non importa da dove vieni
tutto comincia da un cartello
Benvenuti a Daiåghu le paézi dei Murales
Le strade entrano nell’abitato,
tra i muri colorati si animano
le immagini che raccontano un tempo
con giochi, mestieri, canti e allegria,
quando la vita era fertile
di condivisione e semplicità.

I muri del Camaóón nascondono vecchi riti,
gesta dei cavalieri Casati e del Cardinale.
Nei cortili si stendeva l’ombra dei gelsi
dove i nonni raccontavano mille zεmpie
con le mani negli occhi dei bimbi curiosi.
Tutto intorno un paesaggio rurale
con filari di vigne a pizzicare ancora il cuore.
Lì dove i Muroni nutrivano preziosi
bigatti, ora ci sono case e cemento,
nuovi sguardi, nuove voci riempiono le vie
nuovi tessuti intrecciano le maglie del tempo
nuove lingue colorano il futuro
e il paese cresce velocemente.

Nel profilo si erge la Torre Lampugnani
ad accogliere i colori dell’alba
ascoltando il canto del campanile
mentre all’orizzonte domina il Monte Rosa
dalla luce del mattino fino al braciere del tramonto.
S’incamminano le generazioni
sulle strade dei Burgari passando
per la piåza püsé,
crocevia del Palio e di antichi mercati.
La banda con orgoglio cittadino
accompagna i giuramenti nel dì di festa.
Nel vento si gonfiano le bandiere delle contrade
quattro come i punti cardinali,
quattro come le stagioni,
quattro come i segni della croce.

Scivolano le tuse nella via crocifisso
correndo mano nella mano a formare
un girotondo all’albero della Kruzeta
per la preghiera rivolta al cielo
ancora bianco come un fiocco di nuvola
ancora blu, come petali dei fiordalisi.
E poi inseguirsi a nascondino nel parco delle roggie
luogo incantevole ad ogni stagione
il brusio svanisce nei piacevoli canti della natura
sémpar ricca di colori e di profumi
Il cuculo arriva ad ogni primavera,
ad annunciare nell’aria la bella stagione
e sa senti tut le bel parfum da giunghiglia

Ci parla la terra e risponde il busku
nella tradizione s’alimenta la memoria
e ricomincia il ciclo della vita
Benvenuti a Daiåghu le paézi dei Murales

giovedì 18 agosto 2016

Torre Marrana


Sull’avamposto petreo
si erge la Torre Marrana
tra gli ulivi d’argento e la brughiera
dove i giunchi agitano le spighe
le ginestre evocano la primavera
e la fiumara scroscia nel fondo valle
Punto d’avvistamento
che tiene in prigione il vento
tra strati di pietre e di storie
Alta domina l’orizzonte
nei riflessi del sole
sull’azzurro panno di seta
il mare si sposa con il cielo
e Stromboli eterno testimone
soffia vento e nuvole.
Allora, si scorgevano lontani velieri
avvistamenti minacciosi di saraceni
s’allertavano con fuochi e tamburelli
ad avvisare le genti e le torri vicine
ora una pianta di cappero
verdeggia il muro
nell’abbraccio parabolico delle rondini

venerdì 29 luglio 2016

alle 20e13

Alle 20,13 il sole tramonta nel mare
Brilla una scia di luce
Mentre le onde disegnano merletti di schiuma
Un uomo legge poesie nell’aria
La brezza le porterà là
Dove s’addensa l’amore

martedì 19 luglio 2016

Il profumo della libertà

Il profumo della libertà
A Paolo Borsellino e alla sua scorta

Il discorso viaggia nell’etere
ritorna quella forza lontana
la sorgente della legalità
gorgoglia ancora nella memoria.
Si può interrompere il destino dell’uomo
ma non si placherà mai la sua voce
fresca con il suo profumo di libertà,
che emoziona sempre
le menti giovani e fertili.
E’ necessario voltarsi indietro:
la polvere esplosa ha sepolto la verità
ma da quel cratere germoglia con forza
l’albero della testimonianza.
Da p.zza Unità d’Italia a Capaci,
fino a via D’Amelio
dalle bacheche di facebook all’hashtag di twitter
si rincorrono i minuti di silenzio,
e le tante manifestazioni.
Ma basterà un minuto di silenzio per commemorare il tuo sacrificio
oppure lo sventolio di tante agende rosse.
Forse no, forse non basteranno a rimuovere
il puzzo del compromesso morale,
ma alimenteranno ancora il sogno
per un paese libero dalle mafie.

venerdì 8 luglio 2016

Morire di razzismo

                             
                                  Ad Emmanuel Chidi Namdi
Sul delta del fiume rimase l’orrore
dietro non esiste più nulla
la vita pagata con altra vita
terrorismo e orrore
recidono l’amore familiare
Da dove si ricomincia? 
dal viaggio,
nel deserto, sul mare, nei centri d’accoglienza,
poi una chiesa, un uomo una comunità
che accoglie un rifugiato
Ricominciare altrove
ricostruire un nuovo sorriso
con l’abbraccio che sostiene il cuore
con i denti bianchi
che illuminano la notte
ed allontanano gli spettri.
Ma nelle strade serpeggia l’odio
disseminato dal Parlamento
e dalle tribune nelle perenni
campagne elettorali
a nutrire le fameliche bestie
Un insulto (inoffensivo secondo alcuni)
e poi il sangue rosso...
versato con violenza assassina
rosso come il sangue di tutti gli uomini

E’ più facile morire di terrorismo
oppure morire di razzismo?

Vana è la fuga, quando la sorte c’insegue
e la vigliaccheria uccide

sabato 18 giugno 2016

Un tassello arancione

Oggi proverò a sentire il profumo dei tigli
di questa strana primavera
proprio oggi che il sole asciuga le ultime lacrime
nel tepore di una lunga notte

ma nell'aria c'è un altro profumo
che sovrasta tutto e tutti
è il profumo dei sogni di quelli
che il vincente non smette di sognare,
e il sapore rotondo della luna
che sorride ai giovani personaggi in cerca di futuro

c'è nell'aria un respiro nuovo
fresco di rinnovamento
è un tassello arancione
che s'incastra nella storia
e colora il Murales della nuova ‪‎Dairago

domenica 12 giugno 2016

Le pieghe dei sogni



I veli del sonno volteggiano
nella brezza del mattino
la frescura infila i suoi aghi nella pelle
si raggomitola l'anima
tra le pieghe dei sogni
le tue mani sono àncore
per la salvezza dall'oblio
mi aggrappo alla nostra esistenza
e bevo il caffè che riempie d'aroma
la stanza del cuore