martedì 19 gennaio 2016

Quel fiore tanto amato

Quel fiore tanto amato
Giunse alle tue mani con un sottile filo di vita
la luce del gracile sguardo toccò il tuo cuore fervido.
Furono lunghe ore di cura. Passarono notti d’attesa
momenti di preghiera innalzate alla Madre Divina
ma quel fiore tanto amato ha lasciato
la sua ombra al tuo fianco, nei tuoi occhi.
Le lacrime hanno solcato le guance,
hanno trovato un abbraccio dove
frangere le onde di dolore. Non ci si abitua
alla morte ogni volta il vuoto è più profondo,
ingoia ogni forza, sollecita la fibra dell’uomo
corrode la serenità del medico.
L’angelo apparirà con altri volti ti sussurrerà
all’orecchio la gratitudine per quella carezza donata
Sarà la luce sul tuo cammino
sarà invisibile tanto quanto
sarà potente la tua FEDE.

4 commenti:

  1. La morte non ha antidoti che possano lenirla, essa è così complessa alla nostra mente che il cuore non riuscirà mai a comprenderla. Più che sapere della sua esistenza, altro non possiamo se non essere continua inquietudine nella nostra finitezza umana. Sì, “sarà potente la fede” pur se essa a volte non riempie i vuoti delle nostre domande. È proprio questa forse la fede: imparare a soffrire insieme a Lei. Un caro abbraccio Francesco, una lirica sussurrata e toccante.

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    1. Grazie Antonio, per la tua fine sensibilità.
      Un abbraccio
      Francesco

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  2. Dolorosa, dolorosissima. Ha saputo risvegliare in me le emozioni di quattro anni fa, quando persi mia madre, ed è questo il valore più grande delle poesie, l'empatia, la condivisione dell'emozione. Ed è anche più grande perché non si pone semplicemente davanti al dato di fatto, ma lo travalica, si interroga, cerca risposte.

    Un abbraccio

    Daniele

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    1. Caro Daniele, e la vita che scorre inarrestabile e a volte s'interrompe troppo presto.
      Grazie
      Buona serata

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