E la poesia
disse al cielo, al vento e ai fiori
esisto
nella luce, nei colori e in
un
istante per inseguire il tempo
disse al
mare, alle onde e ai gabbiani
esisto negli atomi che volano
dall’alba
al tramonto fino all’aurora
senza
mai incontrare confini
disse alla
montagna, al deserto e alla polvere
esisto nel rumore e nel silenzio
che
riempie il vuoto dell’umanità
disse alle
città, alle campagne e alle strade
esisto nella follia che nutre la fame
dell’esistenza
nell’eco delle verità
disse ai
sogni e alle stelle
esisto nel passato e nel futuro,
ed è la miopia del presente
che
non sa riconoscermi
Parlò al
cuore della gente e disse
esisto affinché il tempo abbia memoria
La poesia
parlò infine ai poeti e disse
esisto più nelle periferie,
e nei campi ove si sparge il letame;
piuttosto
che negli oggetti,
nel
ciarpame mediatico
o
sui marmi lucidi, dove giace arido
il
culto del tracotante alloro
Bellissima! Con un'eco brechtiana di fondo che la fa ancora più bella.
RispondiEliminaComplimenti.
Daniele
grazie Daniele!
EliminaComplimenti, un bellssimo inno alla poesia...Ciao Stefania
RispondiEliminaGrazie Stefania!
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