Venne la primavera colorata
fiorirono mandorli e
ciliegi
ma i loro frutti la mano
amica più non colse
Ballaste voi ignari le
ultime danze
nella masseria si
spensero tutte le feste.
Fuggite, salvatevi non
sentite
la campana tace.
Si udì invece l’urlo di
barbaro
orgoglio del grande
impero.
Il canto delle allodole si
disperse
insieme al popolo
dell’arca.
Venne la primavera
portando il suo silenzio
le ciliegie caddero a
tingere
di vermiglio succo
l’amata terra.
Le donne custodi della
vita
subirono il martirio per portare
a frutto i bambini.
Non c’è paura nella morte
quanto dolore nella
tortura
un viaggio verso l’eterno
soffrire
ad annullare l’essere
umano
strappandone l’anima
Se non ebbero la vostra
fede
si presero la vostra vita.
Viene la primavera
le allodole non ritornano
più a fare il nido
le campane suonano
altrove
le vostre sono sepolte
dall’oblio
senza radici, senza
dimora
solo il deserto
dell’umanità.
Viene la primavera ora
come allora
fioriscono mandorli e
ciliegi
il GRANDE MALE è vecchio
d’un secolo
ma ancora giovane nel
dolore,
vive il silenzio delle
urla di genocidio
aspetta ancora sulla
collina il vento della verità
Stupenda poesia che tocca corde profonde. Complimenti Francesco :)
RispondiEliminagrazie Stefy.
EliminaUn episodio storico terribile che necessita di verità.
Un caro saluto
Francesco
Strettamente "oraziano", sono contrario a scrivere poesia intorno a eventi, tragedie di cui non ho compiuto personale esperienza. Riconosco tuttavia all'autore della presente poesia grande fluidità d'eloquio. E siccome si tratta nella fattispecie di un piccolo carme di civile ispirazione, come non complimentarsi con chi si è cimentato nel dare voce all'atroce sventura di un popolo, anziché baloccarsi con il proprio sentimentale, angusto orticello (come sovente accade oggi che tutti scrivono e pochi leggono)?
RispondiEliminaAndrea Mariotti
Caro Andrea, sono molto contento di ricevere il tuo commento e se hai tempo ti segnalo uno dei semi che ha contribuito a questo mio componimento;
Eliminahttp://www.francescoocchetta.it/wordpress/?p=59982.
L'altro naturalmente è il libro "La masseria delle allodole" di A. Arslaan.
Senza tralasciare l'amarezza di vedere ancora insabbiato il riconoscimento ufficiale di questo genocidio.
Cari saluti
Francesco
La Verità per fare Luce: ma non illuminerà più la Vita
RispondiEliminaGrazie Francesco, il tempo non cancella, la memoria, spesso Sì
Buon primo maggio :-D
Sentomental
grazie, avermi donato il tuo tempo.
EliminaBuona festa anche a Te
Francesco