Già verdeggia il muschio
sulla facciata volta verso Nord
il giorno spegne il suo falso tramonto
mentre l’acqua scivola dai tetti.
La grondaia perforata dalla ruggine
chiocchiola l’umido canto del cielo
che scorre tra le fughe del pavè
dove la gramigna allunga i rizomi
a seppellire il passo e le voci delle ombre.
Sibila il vento nei borghi dimenticati
il nespolo agita i rami sul muro
di pietre che raccontano
storie di emozioni lontane
tra le porte grigie e i balconi diroccati
dove i bimbi giocavano a nascondino
e gli amanti si rubavano i baci
Un quadro di una realtà che non c'è più così egregiamente descritta, da coinvolgere il lettore e farsì che se ne veda protagonista. Buona giornata, Stefania
RispondiEliminaBella e coinvolgente. Mi chiedo se i tuoi versi risentano di una tua ricerca di uno stile appropriato alla tua capacità di cominicare emozioni: credo di sì. Ciao
RispondiEliminavi ringrazio di cuore Stefania e Prometeo, per la vostra attenta lettura
RispondiEliminaBuona serata
Francesco