Al primo respiro di primavera
il prato volgente lo sguardo al sole
ne prende il calore e il colore
nei luminosi fiori del tarassaco.
Ascolto e osservo un nugolo d’api
voci chiassose della terra
amanti e corteggiatori dei fiori
sedotti dal nettare dolce-amaro
quale aromatico dono
pel fecondo bacio d’amore
s’unge alle zampette il giallo polline
quale pegno per l’amplesso floreale
Laboriosamente voi ne fate
ambrato miele, quanto ai fiori
già domani s’apriranno in soffici ampolle
di leggeri paracaduti propaganti
s’alzeranno nell’empito vento
e vagabondi disperderanno
semi di sole sui prati lontani
o saliranno nel cielo
a spargere frammenti di stelle
L'ho letta soffermandomi tra gli aggettivi e sostantivi intuendo quanto sia gravosa la tua scelta. Comincio, leggendoti da più di un po', a entrare nei tuoi versi. Ciao
RispondiEliminaCaro Prometeo, hai intuito ed analizzato bene il testo, con questa poesia ho lavorato un bel pò per trovare la giusta armonia
EliminaGrazie per il sostegno
Un caro saluto