giovedì 31 dicembre 2015

Passi di memoria


Raccolgo passi di memoria
aspiro ogni fiore e
accarezzo quanto si pone
dinanzi. Non vedo quello
che custodisco nei ricordi
ciò che palpita nel cuore
è sintonia con il vento
è armonia con la terra.
M’accoglie sazio l’azzurro
tiepido giorno che chiude l’anno.
Delle ginestre ne colgo
un ciuffo giallo
per portar con me
nel nuovo anno
un soffio di quest’incanto

giovedì 24 dicembre 2015

Le Domeniche dell'Avvento


Abbiamo percorso strade polverose
affollate di vizi e virtù.
Abbiamo pianto per mille motivi
ed abbiamo gioito per tante effimere conquiste
Eccoci arrivati nel periodo dell’Avvento
una voce paterna quasi familiare
ci accoglie, invitandoci ad accendere una
candela per ogni Domenica.
Ecco una candela per Perseverare
nella ricerca della Fede.
Ecco un lume che offre la luce
per Perdonare i nostri nemici.
Ecco una fiammella accesa con pazienza
per Ascoltare con il cuore i nostri fratelli.
Ecco un lumino per ricordare di
Sovrabbondare nell’amore prossimale.
Ecco un cero per Pacificare l’angolo
intorno a noi ed inviare venti di pace.
Ecco la fiaccola del fuoco divino
accesa per Obbedire con spontaneità
al mistero dell’incarnazione.
Queste sei candele saranno compagne
nella veglia che rinfranca, con le parole
della Sapienza e della Preghiera.

domenica 20 dicembre 2015

Il tempo macina


Il tempo macina la nostra
conoscenza, nuove parabole
si creano secondo l’armonia
dei pensieri. Le stelle osservano
e si lasciano osservare, ad apprendere
nel presente l’anticipo del futuro.
Ma è intorno a noi che si manifesta
il mistero che affascina l’uomo
e rende l’umanità un mondo
in cui sperimentare la sfida
di vivere come fratelli.
Nel cuore si mescolano i sentimenti
e assommano i desideri di condividere
il sorriso e l’ottimismo
nel sincero sguardo d’un bambino.
Abbandoniamo l’egoismo delle paludose
logiche del consumo e dell’apparenza
Sosteniamoci nel viaggio alternativo
alla tossicità quotidiana, gustando
sapienza e comunione, elevando
al cielo la nostra preghiera
per un Natale di Gesù

sabato 12 dicembre 2015

La betulla

Transito nel gelido mattino
merletti di galaverna fioriscono
di candida luce sui rami
stelle cadenti di monete dorate
decorano la betulla lucida al ghiaccio
già ieri, avvolta nella nebbia,
appariva con meraviglia la gialla
chioma pendula dal bianco tronco.
Ebbene l’immagine non mi abbandona
si dipinge acquarello sulla retina.
Il passante sussurra al poeta
l’urgenza di descrivere l’emozione
vuole avere la certezza di rivederla
anche domani per sottrarre
un po’ di freddo all’inverno

venerdì 4 dicembre 2015

Una metamorfosi di colori


Il tempo sembra fermarsi
avvolto da un fluido morbido
nell’aria statica la coltre grigia
accarezza alberi e case.

Si ode il suono cadente
delle gocce sulle foglie
già distese su un tappeto lucido
marrone per macerare nel tempo.

La nebbia crea un paesaggio
sospeso in cui s’invita il pensiero
ad ascoltare i silenzi della natura
in una metamorfosi di colori

venerdì 27 novembre 2015

L’estroso fanciullo


A Camillo Sbarbaro
Un cieco mi par d’essere, seduto
sopra la sponda d’un immenso fiume.
Ora leggendo i versi tuoi rivedo
sulle rocce l’incanto dei fiori ocra,
quando piccolo guardavo rapito
i contorni ricamati dei licheni.
L’arida sterpaglia non offriva altro
nel freddo inverno, solo una siepe
di ginestra mi proteggeva dal vento.
Mi colse tardivo il fascino
dell’estroso fanciullo, intimo poeta
ahimè dimenticato, ma alto
dal sensibile tocco contagioso
con una delicatissima emotività.
Un uomo alternativo resistente,
virtuoso nel suo essere assente
eppure espressivo nel suo cantare
l’emozione delle sue sciocche lacrime
Viveva solitudini domestiche
un  mondo minimo di sofferenza
amato come se non fosse famiglia
Immerso, permeato dentro la natura
sapeva cogliere appassionato
non solo i licheni ma tutto ciò
che armonizzava con l’anima
in quello sguardo verso l’azzurro
del cielo, come quello del mare
vedeva oltre l’angusto mondo
abile a perdere il cuore trepidante
nell'accarezzare un filo d’erba

mercoledì 25 novembre 2015

Era rosso


Era rosso…
non era la prima volta,
il rosso sbavava sulla guancia
non sarà l’ultimo abuso,
rosso era il liquor
che t’accolse distesa
Le parole accompagnavano
i lividi e divennero denunce
Adesso è un incubo finito.
E’ rosso il rossetto
rossi i petali sparsi
rosse le scarpe della non violenza
rosse le cicatrici che porti con te
rossa è l’alba del rispetto
e della liberazione

lunedì 9 novembre 2015

La forza del passato

a P.P.Pasolini
Lo sguardo d’avanguardia venne
dal passato da quella forza dei ruderi
nascosti sotto la polvere del degrado.
Quella forza arcaica viva nell’anima
amante delle terra e dei mestieri
di sapienti mani contadine piene di terra
che trassero nutrimento con sudore

La forza di un giovane poeta
emergente, seppe disperatamente
soffrire e gioire strappandosi dalla provincia
con l’arte estrema delle sue idee

Forza che gli parlò dentro, nel vagare
randagio senza meta, sulle strade
delle borgate abbandonate al vento
cercando nei giovani occhi
la solitudine del proprio riflesso.

Una forza corsara declamata
sbattendo in faccia la vacuità
di una borghesia ignorante
figlia gravida di un cattolicesimo
ipocrita al servizio dei poteri servili

La forza del poeta più moderno tra i moderni
intellettuale dissacrante senza pietà
asservì la rabbia d’un vissuto infernale
nella parodia del perbenismo

Non seppe tacere, non trovando pace
creò scandalose rappresentazioni
profetiche per scuotere coscienze
e rallentare l’inarrestabile declino
di un Paese senza memoria

Quello fu l’unico modo di vivere la sua vita
Una forza soppressa tragicamente
dalla mano oscura del conformismo
in quella notte s’accese la luce del futuro
grazie alla morte s’esprime più forte la vita

venerdì 6 novembre 2015

Il Nespolo


In questo tepore inconsueto
nella stagione dove fluttuano le foglie
e le chiome si tingono d’oro
ecco che sbocciano desiderate infiorescenze
Ho atteso per anni questo momento
ad ogni versare acqua per dissetarti,
ad ogni attenzione per proteggerti
ogni volta che raccoglievo
le tue coriacee foglie consumate,
mi chiedevo quando avresti fiorito
colmando di profumo il mio balcone.
Sebbene novembre sia un mese grigio
mi basterà il biancore dei tuoi fiori
le intense note aromatiche del profumo
per stabilire un armonia
con le incognite della vita
sentendo l’alitare di terre lontane.
E’ vero per te non è stato facile
vivere su un balcone ma tu sai che
nessuno sceglie dove nascere
dove vivere. Ciò nonostante possiamo
rendere unico un angolo di mondo

sabato 31 ottobre 2015

Giorno per giorno


Giorno per giorno
userò le parole più saporite
per vestire i nostri sogni
leggerò i tuoi sensi per spogliare la mia anima
ascolterò il silenzio tra i battiti del tuo cuore
visiterò con le dita le onde del tuo respiro
inalerò l’aroma dell’amore sparso
tra le fibre sgualcite del nostro nido
Nel mentre l’orologio
racconta l’inarrestabile scorrere delle nuvole
ti coprirò con le carezze di un estasi 

giovedì 29 ottobre 2015

Una notte di vento

Essere lume una notte di vento,
quando spifferi navigano il vuoto,
ondeggia la fiamma nella stanza,
i sogni vagolano cercando pace,
mentre il respiro sincrono al dubbio,
insegue un solitario filo di fumo.

venerdì 23 ottobre 2015

Le foglie d'autunno


Cammino distratto nel bosco al di là del campo
S’allineano i pensieri e rotolano
fino a limiti dell’anima, cadono come le foglie
M’impressionano le variegate sfumature
del foliage, qualche verde, un po’ di giallo
un rosso che vira al vinaccio steso a drappo
sui rami del lauroceraso.
Lanceolati petali autunnali
volano ormai stanchi e leggeri.
Mantelli colorati coprono il sentiero
al suono morbido del passo.
Mi porto via l’immagine
insieme all’intenso profumo organico
della terra, delle fertili zolle
accoglienti al volere del cielo.
S’accorda così l’anima mia
si dispone nella natura
in attesa del suo volere

martedì 20 ottobre 2015

L'Agave

Scritta a commento di un post di Andrea Mariotti
http://www.andreamariotti.it/wordpress/?p=4614
In occasione del convegno per ricordare 
il 40 anniversario del Nobel assegnato 
ad Eugenio Montale il 23 ottobre 1965
Ecco, succede che altrove
dove si vive nelle distanze
succedono cose per le quali
sarebbe un piacere essere.
Incontri, dove l’aridità cede
alla fertile elegia, entri da
grigio presente, per uscire
da colorato passato.

Tutto apparirà limpido
all’orizzonte, sebbene l’agave
sullo scoglio dovrà usare
tutte l’energie di una vita,
aspettando solitaria
di elevare infine la sua
espressione floreale,
per cogliere un fuggevole
biocco di nuvola.

sabato 17 ottobre 2015

Uno sguardo che vola

Dove siamo finiti
così soli, così lenti,
ci scopriamo in un sorriso
legati da un filo invisibile,
distanti perdiamo il respiro
in apnea a cercare parole
che scivolano sul viso,
ricordi che inseguono il tempo
brevi parentesi sospese
negli abbracci di uno sguardo
che vola dentro una foto

venerdì 2 ottobre 2015

Il gioco rubato


Ci sono luoghi nel mondo
dove l’infanzia non è dei bambini
paesi dove la fanciullezza non è fatta di favole
dove la guerra non è un gioco

Ci sono periferie
dove è infantile la manodopera
dove la vita è un breve tratto di buio

Ci sono metropoli
con due facce, dove si gioca con la violenza
dove si nasce senza un nome, senza identità
per diventare merce, traffico umano

Ci sono strade
in cui l’innocenza è rubata
persa in uno sguardo dietro un ricamo lacerato

Ci sono bambini
che diventano adulti troppo presto
altri che non hanno il tempo
di essere bambini

lunedì 28 settembre 2015

Luna rossa d'autunno

"DANCE ME TO THE END OF LOVE" 
Leonard Cohen
Appari splendente più bella della notte
Vieni balliamo insieme questo valzer
fino ai confini del nostro amore
Balliamo finché incontreremo il futuro
a sfiorare ancora momenti felici.
Accarezzami con le tue mani
portami ancora in quel giardino
dove fioriscono le rose
e i profumi sono leggeri

Balliamo ancora un altro valzer
stasera che splendi rossa nel cielo
lasciati baciare come se fossi
nuvola e ascolta questo cuore
vibrante come un violino infuocato
suonerò una nuova musica per  
sognare e farci sorprendere dal calore
dell’alba sulla pelle

mercoledì 23 settembre 2015

La tua mano


Serberò negli occhi i delicati
petali di un ciuffo di gelsomino
che raccolsi dalla siepe
sulla via del ritorno

M’innamorerò del suo profumo oppure
Del tramonto che si compose all’orizzonte

Mentre respiravo l’aroma della sera
realizzavo quanto fosse necessaria
la tua mano distesa sul mio cuore

domenica 20 settembre 2015

La breve estate


Per la campagna si espande
un docile venticello che
accarezza l'ultimo fieno
disteso al tiepido sole
nella ormai breve estate
di settembre

venerdì 4 settembre 2015

Una foto


Non si trattiene nel suo volo
e quel gabbiano infine piange
per quanto è atroce il mare

Giace naufraga l’umanità
la risacca accarezza la conchiglia
di un angelo con le ali spezzate
vittima dell’egoismo politico

La storia ricomincia da una foto
un’icona per cristallizzare il dramma
e risvegliare l’umanità dei popoli
Un prima e un dopo scavano solchi

nelle coscienze mentre una dolorosa
indifferenza turba il mondo mediatico
Le domande cadono in frantumi
il rumore del silenzio ingoia le risposte

Non può essere il mare ad avere pietà
nè l’allodola a cantare l’accoglienza
servono tante colombe di pace
a costruire speranze di futuro

lunedì 31 agosto 2015

Le cicale invisibili

Arriva… improvvisa la malinconia
una fredda folata chiude il sipario
mentre si aprono le valige
Eppure le cicale invisibili
cantano ancora sull’albero.
Ho colto i primi fichi dagli strappi
bianchi sulla verde camicia e gustai
il dolce liquore ch’essuda dal seno.
La terra declina verso il mare
gli ulivi pennellano d'argento il pendio
e il finocchietto oscilla al venticello.
All’orizzonte lo Stromboli
racconta ad Eolo favole di fumo
e le sorelle ascoltano distese
serenamente sulle placide acque
Seduto sul terrazzo colgo l’epilogo
compongo un quadro dentro me
tutta la natura mi trattiene
tessendo tele di memoria
ma altrove m’attende l’alveo ove scorre
la mia quotidianità.

martedì 25 agosto 2015

Invisibili carezze


C’è un uomo sulla riva senza un senso,
conta le onde e misura il vento
assapora la salsedine,
per quanto la luce gli sfiora appena
lo sguardo. Appare alla ricerca
di un dubbio e non resiste ad immergersi
nel liquido marino che seduce
accoglie e riempie il corpo di piacere.

Dalle onde esce con un senso in più
s’avvia ad incontrare il suo angelo
familiare, insieme si raccontano,
si leggono di invisibili carezze
con quel senso in più della vita

che manca intorno a loro.

sabato 22 agosto 2015

Terra du cori


Colori d’estate
profumi di terra
armonie di sapori
si intrecciano con
calde accoglienze
e tanti sorrisi
“Terra di ventu e di suli
Terra di mari e di piaciri
Terra d’amuri e di sapuri"
Terra du cori! 

mercoledì 19 agosto 2015

All'ombra dei pioppi


dedicata a Federico Garcia Lorca
Se fiorissero le tue parole
sarebbero rose rosse
a disperdere ancora i petali
vermigli nel giardino che accolse
gli ultimi fremiti vitali
silenziati dai miserabili fucili
Canta incessantemente la fonte
all’ombra dei pioppi, i cui rami
sospinti dal vento accarezzano
i fertili prati seminati
dei tuoi versi di fuego poetico.
La tua vergine ispirazione
supera il ritmo del tempo
non impallidiscono i tuoi colori,
nè i fiori, né l’azzurro del cielo
nè tace la lira dei tuoi sogni
Le stelle s’infilano a corona
suonando alla luna l’irresistibile
musica dell’immortale amore

lunedì 17 agosto 2015

Lo scoglio del Leone


Macchie di verdi cespugli di mirto
profumano il pendio tra dorate spighe
di giunchi. L’assolo delle cicale
s’accompagna al vocio dei bagnanti
che pullulano la baia, la risacca
si stende su letto di madreperla
rilasciando aliti di salsedine.
Lì dove la terra finisce inizia il mare
sorniona la roccia erosa dal vento
ha il profilo orgoglioso d’un Leone
Al crepuscolo rameico del tramonto
il sole avvampa la scogliera.
L’incantevole momento svanisce
nel volo parabolico di garrule
rondinelle. Saziati raccogliamo
i nostri corpi avviandoci al ritorno
quando le stelle della sera
conquistano la scena

venerdì 7 agosto 2015

La nduja di Spilinga





La tradizione popolare
amalgamò con sapienti mani
i frutti della terra di Spilinga.
Pochi ingredienti, semplici avanzi
insaporiti di spezie e povertà.
Appesa tra aromatiche nuvole di fumo
matura il suo sapore unico.

Ieri povero recupero, oggi regina dei salumi
Da prodotto locale a sapore mondiale,
gustoso testimone della calabresità.

Orba morbida dal rosso cuore
che ogni tavola profumi
magma spalmato su pane accogliente,
la mollica permeata dal rossore
ne arrotonda il suo gusto piccante.
Ad ogni assaggio amplessi gustosi
conquistano i sensi

La nduja tramonta rotonda
nei nostri banchetti
con forza tellurica delizia i palati
portando festa tra le genti