martedì 14 ottobre 2014

Ancora un'altra alluvione

Lo scroscio arriva forte ed improvviso
travolge ciò che non trattiene
i torrenti esondano nelle strade
e invadono negozi, cantine
e lasciano fango, detriti
tanta rabbia e troppa tristezza.

La natura da cinica sovrana
si riprende il suo ambiente
deturpato dal cemento.

Territorio malato dal cancro speculativo
svenduto dalla politica a far cassa
concesso per l’ennesimo  tempio del consumo
non più coltivato ma cementificato
non più fertile ma sterile.

E torna ancora acqua
la pioggia intensa
fende l'aria e oscura il cielo
lava, scava e poi frana

allaga e rovina
poi compare sui muri e
sulle tute giovani di fango
braccia e sorrisi volontari per aiutare

mentre sotto i riflettori sfila l’inutile
responsabilità dello scarica barili
dei soliti politicanti servili

2 commenti:

  1. Hai ragione, Francesco
    In questa poesia denuncia, non è la natura sotto accusa ma la negligenza e l' animo disonesto dell' Uomo a distruggere ed ammazzare
    Bravo
    Un abbraccio da Mistral

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    Risposte
    1. le responsabilità per il dissesto idrogeologico meriterebbe ben altri commenti, ma noi lo raccontiamo a modo nostro.
      Grazie per l'apprezzamento ;-)
      Francesco

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