Lo scroscio arriva forte ed improvviso
travolge ciò che non trattiene
i torrenti esondano nelle strade
e invadono negozi, cantine
e lasciano fango, detriti
tanta rabbia e troppa tristezza.
La natura da cinica sovrana
si riprende il suo ambiente
deturpato dal cemento.
Territorio malato dal cancro speculativo
svenduto dalla politica a far cassa
concesso per l’ennesimo tempio del consumo
non più coltivato ma cementificato
non più fertile ma sterile.
E torna ancora acqua
la pioggia intensa
fende l'aria e oscura il cielo
lava, scava e poi frana
allaga e rovina
poi compare sui muri e
sulle tute giovani di fango
braccia e sorrisi volontari per aiutare
mentre sotto i riflettori sfila l’inutile
responsabilità dello scarica barili
dei soliti politicanti servili
Hai ragione, Francesco
RispondiEliminaIn questa poesia denuncia, non è la natura sotto accusa ma la negligenza e l' animo disonesto dell' Uomo a distruggere ed ammazzare
Bravo
Un abbraccio da Mistral
le responsabilità per il dissesto idrogeologico meriterebbe ben altri commenti, ma noi lo raccontiamo a modo nostro.
EliminaGrazie per l'apprezzamento ;-)
Francesco