Lo senti il gracchiare di queste cornacchie
sono lì su quell’albero,
attendono che passi un’altra stagione.
Preferisco ascoltare il picchio
che ostinato trafora
il tronco,
ma poi mi perdo nell’ampio volo dell’altro airone,
il suo compagno aspetta su quell’ansa del fiume,
cinereo nelle sue piume osserva vigile ogni passo.
I germani con le
compagne sazii di frutta
si rincorrono nel gioco
sapienti dell’ora tranquilla.
Le acque mormorano,
scendono lente dal confine,
s’infilano esili nella valle
di cui tanti paesi s’appellano col tuo nome Olona.
A volte sei esuberante e tumultuoso
pronto a superare gli argini,
altre volte sei marrone, rosso oppure verde.
Ogni mattina osservo le tue acque turbinare
nell’ansa come l’ansia del ritardo
cercando in esse un vano presagio per il futuro.
Poesia emblematica. Una natura apparentemente generosa, ricca di vita: picchio, cornacchie, airone, germani,… un fiume che sembra accogliere…, ma è marrone, rosso oppure verde.
RispondiEliminaIl fiume Olona. che si sforza di vivere, nonostante tutto. Una metafora del nostro incerto presente: un “vano presagio per il futuro”, solo un’ansa che raccoglie “l’ansia del ritardo”
M.G. Ferraris
è un immenso piacere trovare questo commento, che intuisce e valorizza il mio sentire. Il mio pensiero che cerca di offrire la bellezza di angoli comuni di un fiume spesso teatro di degrado ambientale. Angoli di natura che reagiscono alla mano avida dell'uomo, come meglio sanno fare, ossia con il continuo rielaborare delle ferite, adattandosi e trasformandosi.
EliminaGrazie gentile Maria Grazia per la visita.
Francesco
Il viaggio della vita di un fiume
RispondiEliminaLo scorrere incantevole tra inquietudine dell' anima
Gradita molto, Francesco
un abbraccio e buon fine settimana
Mistral
un fiume sofferente che la natura si riprende continuamente con tutti i suoi esseri viventi
RispondiEliminacon affetto buon fine settimana anche a Te
Francesco