In quella ruggine che sfuma
supplica la sera,
al sole di ritornar domani.
Le stelle pigre s'illuminano
e l'ombra dei solitari passi saluta.
Abbandonato sulla panchina parla alla luna
amatemi, se avete un
briciolo di cuore,
non vedete che ho poco tempo,
ho i secondi contati,
son finito,
son vecchio.
Ed ecco nell’alba arriva il nuovo anno
Buon anno...che sia ricco di nuove combinazioni di "colori" :)
RispondiEliminaciaoo Vania:)
lo speriamo sempre! Grazie Vania per la visita.
EliminaA presto
Francesco
Si, questo deve essere l'ultimo spasmo d'agonia dell'anno vecchio.
RispondiEliminaAmatemi... e pare facile, con quello che ha fatto, in gioventù e in vecchiaia...
Non mi è piaciuto per niente, per questo l'ho abbandonato volentieri al suo destino; poco da rimpiangere, qualcosa da dimenticare, troppo poco sale nella minestra...
Adesso vediamo questo nuovo giovane che si è offerto volontario!
Sai, bisogna invogliarli, i giovani, mettergli la fregola, trasmettergli l'interesse per la vita...
Premiarli e punirli, insegnargli le buone maniere, ma poi, in fondo, soprattutto, bisogna contare su di loro.
I giovani sono il futuro, e senza futuro non si vive!
Bella poesia, Francesco, viva e ben scritta.
Mi è piaciuta.
A presto,
un abbraccio
Piero
in effetti l'anno passato ha lasciato diverse ferite, ma non mi sento di condannarlo. L'anno nuovo invece si spera sia migliore ma è un augurio che vale sempre. Quindi crediamoci e lavoriamo per realizzare le nostre aspettative.
EliminaGrazie Piero del tuo commento e ricambio l'abbraccio.
Un caro saluto
Francesco