I giorni dell’attesa scivolano via
e ci avviciniamo impreparati
all’incontro con il mistero della Natività.
Questa è la festa in cui ritorniamo
ad essere fanciulli
pronti ad emozionarci per un saluto,
per un messaggio d’auguri, o per un regalo.
Questo è il momento in cui riscopriamo noi stessi
nel dialogo sensoriale
con tutto quello che ci circonda
e con Colui che ci guida.
Questo è anche il periodo in cui, aprire le braccia
per offrire il nostro cuore, non è solo un gesto
ma una richiesta e un atto d’amore
per aiutarci insieme a vincere
la banalità del quotidiano,
e rendere speciale un semplice saluto
con il suono della voce e
la luce di un sorriso.
Una bellissima poesia che è anche una profonda riflessione: quel bisogno di luce (e della luce dell'Altro) che in questi giorni di buio e freddo sentiamo più vivo e pressante. E proprio nell'attesa si compie il nostro percorso.
RispondiEliminaBuon pomeriggio
Daniele
Grazie Daniele, un messaggio augurale che sfiora temi su cui riflettere, lontane dalle facili ipocrisie.
EliminaBuona serata