giovedì 27 novembre 2014

Criminalità domestica


Il 25 novembre è già passato
le scarpe rosse ritornano nell’armadio del tempo
adesso che attraverso la vita nuda
non ho bisogno d’abiti né di scarpe né del tuo amore
e tanto meno della tua violenza.

Mi hai rubato la vita,
volevi strapparmi l’anima
ma quella non appartiene agli esseri umani.
Ti osservo nel tuo vicolo cieco di rabbia e frustrazione
di sesso mancato e di vessazioni infantili,
hai chiesto di condividere ma con le mani criminali,
dovevi chiederlo col cuore,
ti avrei ascoltato come tutte le mamme.

Io non piango più,
non ho paura dello specchio,
non tremo al suono delle chiavi o dei passi,
in quella stanza l’eco delle grida di dolore
sono depositate nel grigiore delle pareti,
crepe sui muri freddi,
tetri riflessi delle mie rughe.

Ricordi, mi lasciasti tremante accovacciata
in quella non vita di una criminalità domestica
stringevo la mia carne per sparire
e quando tornasti per tagliare quella carne
un ultimo urlo soffocato in gola mi ha salvata
e l’anima è fuggita libera.

Adesso che attraverso la vita nuda
non ho bisogno d’abiti né di scarpe né del tuo amore
troppo sporco di sangue,
perchè ora mi sollevo come polvere e vivo nel vento

8 commenti:

  1. Toccante, crudelmente bella
    Grazie, Francesco
    Abbracci
    Mistral

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    1. grazie, la crudeltà purtroppo è sempre in agguato

      ricambio l'abbraccio
      Francesco

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  2. Parole gridate nella misura di un silenzio, e senza suono si legge...

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  3. Brutta cosa la violenza, e soprattutto quella vile contro i più deboli.
    E' il modo migliore perchè un debole si sfoghi delle sue frustrazioni pensando di essere forte.
    Così è per certo uomini, così per certi popoli.
    Sono numerosi gli esempi, in questo presente malinconico di crisi economica e morale.
    Tu hai voluto mettere in poesia quanto accade, fra sangue, panni rossi, amore calpestato da scarpe assassine.
    Hai fatto bene.
    E' il modo migliore per dire le cose con la voce del cuore.
    Mi hai fatto venire in mente una poesia bellissima sulla violenza.
    Di Wislawa Szimborska.
    Aspetta, la cerco e te la dedico.

    http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Proposta_Poesia&Id=2036

    Ecco, TORTURA.

    Un caro saluto,
    Piero

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    1. Piero, parlare di violenza è sempre doloroso, perchè dietro ad essa c'è sempre una persona che soffre, per questo motivo ho scritto dei versi per catturare e fissare le emozioni raccolte durante la preparazione della serata per la giornata contro la violenza sulle donne, affinché possano trovare voce ogni giorno.
      Ti ringrazio per la tua visita e per il gradito commento.
      Accetto con immenso piacere la dedica e ricambio il saluto
      con un abbraccio
      Francesco

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  4. Risposte
    1. benvenuta, torna presto ci sono altre poesie meno amare, la vita riserva altri orizzonti.
      Ciao
      Francesco

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