domenica 25 gennaio 2015

Cosa ne posso fare


Ma io di tutta questa poesia cosa ne posso fare.
Non è concime per i fiori più belli
e neanche miele per deliziare la mia amata
forse è il preludio alla mia dissolvenza tra le nubi,
o forse è la nebbia che invade le strade e confonde.
No, non è tutto quello che si può pensare è dell’altro.
Quell’altrove che anch’io stento a riconoscere.
Sarà forse quell’intangibile senso di smarrimento che mi pervade,
quando cado sull’erba dimenticata e guardo passare le nuvole.

6 commenti:

  1. ..."indagatrice/colpevole" Poesia...:)..;)

    bella!!!:)

    ciaoo Vania

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    1. no la poesia non è colpevole ma sicuramente bizarra, difficile da catturare e da ammaestrare.
      Grazie ;-)
      ciao Francesco

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  2. Carissimo Francesco, la poesia è vita, è un filo lungo cui corre la vita.
    Noi non siamo veri poeti, certo, siamo dilettanti, artigiani, ma quel filo ce l'abbiamo dentro e ci lega al mondo intero, all'intero flusso del tempo.
    Siamo vivi.
    E non ci basta questo?
    Riusciamo anche a dare un senso a ciò che proviamo.
    O, almeno, noi ci proviamo.
    Anche questo è molto, moltissimo.
    Per tutti quelli meno... fortunati, resta l'indicibile, il muto starsene sull'erba a guardare le nuvole passare: noi, invece, in quel muto stare abbiamo una voce e, in qualche modo misterioso, parliamo al mondo e con il mondo.
    Non è tanto, questo?
    Un caro abbraccio,
    Piero

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    1. Caro Piero, hai ragione, almeno per me in quanto mi reputo un semplice artigiano delle parole. Artigiano che alcuni casi ha l'ardire di cercare nuove emozioni rievocando atmosfere bucoliche che inducono l'anima ad inseguire quelle nuvole.
      Grazie per il sostegno
      Ricambio il caro saluto
      Francesco

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  3. Non possiamo imprigionare la Poesia ma renderla sempre più amica,sincera e dolce ai nostri cuori
    Tu, Francesco, non sei un semplice artigiano ( per me) ma uno splendido tramite per arrivare alla Poesia
    Un abbraccio
    Mistral

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    1. Grazie Mistral, le tue parole mi emozionano e giungono al mio cuore sempre sensibile alla poesia.
      Un abbraccio
      Francesco

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